Dialoghi in superficie: Nuove modalità di interpretazione del classico laminato ABET tra decori, effetti superficiali e colore

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Data:
Venerdì 19 aprile 2024

Il laminato ABET ha stabilito nel tempo un primato legato alle qualità superficiali. La finitura 6, sin dal suo lancio, è diventata un classico in termini di percezione tattile della superficie per tutti i produttori di laminato. I laminati decorativi, grazie a Sottsass e a tutti i progettisti che dopo di lui si sono impegnati nel trovare e tracciare nuove soluzioni grafiche e coloristiche, hanno concorso a posizionare ABET tra i marchi più autorevoli della galassia delle fabbriche del design italiane. Agli iscritti al workshop verrà richiesto di progettare un nuovo laminato decorativo, provando a mettere in dialogo qualità superficiali (texture) e grafica, al fine di ottenere un nuovo prodotto ABET.

A cura di Vladimir Soto e Fernando Cobelo

ABET LAMINATI

Abet Laminati, nata a Bra alla fine degli anni Cinquanta è oggi una tra le più importanti realtà produttrici di laminati decorativi, con una rete capillare presente in oltre 90 Paesi al Mondo e da sempre ambasciatrice del Made in Italy.

L’azienda ha promosso partnership sinergiche con i maggiori designer internazionali, realizzando materiali capaci di interpretare le evoluzioni e rivoluzioni che hanno contraddistinto lo stile contemporaneo e le sue continue sollecitazioni culturali.

Dal sostegno alla nascita di Alchimia sul finire degli anni Settanta, da cui la lunga collaborazione con Alessandro Mendini, al ruolo nei confronti del Gruppo Memphis dei primi anni Ottanta, con l’interpretazione dei laminati colorati da parte di Ettore Sottsass, Abet ha scritto la storia di ciò che Gio Ponti definì come “uno straordinario materiale per l’architettura elaborato dall’uomo”.

Sotto la guida degli attuali design curator Giulio Iacchetti e Matteo Ragni, oggi l’azienda promuove progetti di libera esplorazione creativa sulle superfici, ispirati dalla volontà di guardare ogni materiale oltre quello che appare, pensarlo in un contesto diverso, donandogli dignità nuova e dirompente.